COMMENTO A
“UNA LETTERA”
Poesia sacra, fatta di sangue, corpo umile, pane d’amore.
Per la donna di neve,
tutto il gelo
nel corpo
il silenzio
del cipresso bianco
in dolore
Per la donna di mare
tutto il desiderio
del lento viaggio
tra stelle blu e notte
d’infanzia
Per la donna senza amore
sul cuore la rosa di sabbia
e la cicatrice di una guerra
dei corpi tra ortiche e paura
Questa poesia celeste raggiunge la donna
véronique
16 Gen 09
(doxa)
di
Viola Amarelli
Affogammo, tra cumuli di
plastica, allumini, tubi già innocenti
incuranti metastasi di merci
ingoiammo fossili refoli di vento, l’eccedenza di stock,
i filamenti
brillavano inesausti prendi prendi
intossicammo la mielina coi midolli,incapsulati, polistirolo espanso
colorando di nero seppie ataviche,
pillole e polveri per tirare avanti.
Bruciammo terra, i polmoni, le radici
continuando a ripeterci bugie,
sopraffatti, sconfitti, aspettando ci regalassero
gli avanzi, mentre ci chiedevano insistenti
su cavi, satelliti, diapason impazziti
se fossimo – e perché no – felici.
ANGELI DELL’INFERNO / L’INFERNO DEGLI ANGELI
di Mauro Orlando
L’altra sera stavo in treno da Milano a Desenzano.
Il famigerato treno delle “0,30″. Un crogiuolo di tutte le problematiche umane e sociali dopo il periodo fordista e la mondializzazione.
Una esperienza allucinata e allucinante di vita futura.
Una Blade runner tragicamente vera e più ricca di fantasia e visioni.
Una surreale e drammatizzata discussione tra un giovane angelicamente fuori e un controllore disamorato sul fatto che il giovane si rifiutava di esibire il biglietto giustificandosi con il dichiarare di essere “un angelo” e che poco gli importava delle cose di questo mondo.
Allo sconcerto civile ma professionalmente irremovibile del controllore si era ricreato una certa partecipazione emotiva alla sacra rappresentazione da parte di tutta la carrozza di credenti, non credenti e diversamente credenti.
Alla domanda spazientita ma sarcastica del controllore al ragazzo di esibire le ali per avvalorare le sue dichiarazioni o pretese. Il ragazzo in modo angelico ed aereo ha incominciato a sbattere le braccia in una danza un pò buffa un po’ patetica come a voler spiccare il volo.
A questo punto il controllore cercava conforto e appoggi e si è rivolto a me come a cercare testimone a suo favore o argomenti da esibire e mi ha chiesto con ironica sicurezza.
” Lei signore vede per caso della ali sulle spalle di questo ragazzo?”
Ed io senza minimamente esitare e con ostentata tranquillità ho risposto:
” Certo che le vedo e sono bellissime!”
Ognuno di noi ha un angelo il mio si chiama Mercuzio…..
Postato da Enzo Maddaloni – Nanos
Commento di Saldan
La notte accende il silenzio; gli angeli,
vivi, dal fondo del cielo, // cullano
i sogni dei marinai : // v’entrano
ad uno ad uno, // lievi come veli,
si perdono tra le ombre; // fantasmi
che dalla tolda // si fan calmo, nero
respiro del mare; e l’io, messaggero
ch’ accende di nascosti entusiasmi
quella ciurma dormiente, li confonde
una volta ancora : non v’ha speranza
che trovino quel compagno segreto
che da sempre li affianca; discreto,
nudo fratello, ignorato ad oltranza,
sola luce // nelle notti più fonde.
17 – 19 . 3 . 2007
Caro Saldan,
Fa bene Saldan, leggere poesia e racconto illuminati dalla presenza celeste. Dietro il dolore e la violenza del mondo fioriscono in silenzio i fiori
dell’alba. La nostra fragilità è là. La speranza anche.
Veroni
Un immenso grazie per tante bellezze questa mattina