ANCORA POESIA AL FEMMINILE
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"In fondo che cos’è importante?
Tutto è nulla nella sua pienezza –
mi dissero un giorno "siamo tutti soli" –
e la solitudine è una voce che si tiene compagnia"
NATÀLIA CASTALDI
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THE LAST DINNER
Ci rimane un coltello
lì, sotto il tovagliolo.
Impugna la ferita
infierisci e finisci
prima che giunga
l’eterno compromesso.
La cena è servita
alle fauci dolenti
di schiumosa ira e paura.
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MEDITERRANEA
Note senza fiato si sciolgono
nella gola della notte
silenziose come una cuna
dondolante il frutto di
un dolce segreto nel bocciolo
carmineo e restio
Ritrose agli sguardi le mani
danzano nell’ombra come
farfalle di flamenco – folle il
rosso della notte sulle
pareti calde scivola dai vetri,
afoso come respiro s’apprende
alla pelle d’amaro sale
e miele nelle vene
Sarà steppa e fieno questo campo
di stelle sotto il cielo di peccati e padri
nelle preghiere sottolio di pomodori
seccati nel sole ardente d’un mattonato
bianco di calce e cerimonie
per nuove spose fuori stagione,
pregne e gravide d’attese vermiglie
sulle labbra prima del risveglio.
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INCURIA
Nessuna carezza
d’umido e d’ossa
nel vento d’autunno spento.
S’io fossi terra
fertile
Ne custodirei il bulbo
– tenero germoglio
d’ansiosa primavera –
Ma sono palude di rimpianti
nelle erbe alte dell’incuria
e sarà freddo domattina.
Nelle costole dolenti
d’una notte negligente
sordo il canto
dei giunchi nel vento.
AL CALAR DELLA SERA
Sull’orlo delle ciglia in oblìo
riproducimi il verso delle stelle
quando si vanno a scagliare
tra le ipotesi passate
di un presente privo di memorie.
Raccogli le mie penne
e gettale al fiume
ché non c’è seme di conoscenza
che non germini nel dolore.
Avanza l’autunno nel calpestìo delle foglie sul selciato
ed é un passo appena abbozzato
al calar della sera.
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ASCOLTO – METAMORPHOSIS
Tese le corde ai nervi
d’eco appesa al senso,
vibra e muore nella gola
il verso
– musica, la tua musica –
un’ossessione alla parola che non l’arriva
Oh…. come mutare pelle,
anima,
cuore,
budella e ventre,
sulle dita agili delle note
– vitree – nel mio pianto?
***
Se tutto è divenire
tra rocce smussate
ed argilla disciolta nelle alghe –
se tutto mi è divenire
nelle unghie spezzate
e l’acqua alle caviglie
che bagna e non lenisce
squarci avvolti in guscio d’epitelio –
perché ancora non muta e impallidisce?
Perché fermo – lì, fisso
al greto dentro il grembo,
segue l’occhio nell’arcata
– incestuoso – il sopracciglio
nello stridere di timpani e silenzio?
FRAMMENTO
Sporcami ancòra le
parole
imbrattate dai tuoi giorni,
in questa corsa
senza tempo e senza bivi:
fuori é aria buona
d’un imbrunire appena fresco.
REFLEJOS
Ti fossi stata notte
avrei abitato i sogni
in tango di stelle e luna
Nel riflesso del lago argentato
avrei intessuto caviglie e polpacci
in geometrie d’archi tra nuca e schiena
Ti fossi notte ancòra
leverei cime di giunchi a scimitarra
per silenziare il ronzare delle ore
mentre la danza
s’increspa sulla pelle
alla deriva
DI-VERSO-IN-VERSO
Nelle ore assorte,
oltre le apparenze
sei me in ogni grano d’una corona di preghiere.
A portata del riecheggio
d’una nota,
sei il domani d’ogni mattino e
nuova scena alle mie dita
nelle maniche zuppe di rugiada
di notti d’inverno e brina.
Sei argento e piombo
o metallo impuro,
sarai l’arpione a trafiggermi le tempie,
nella fornace delle parole martellate
plasmate, slegate e ricomposte,
il sentiero d’ogni mio spasmo.
Sporcami ancòra le parole imbrattate d’illusioni,
in questa corsa senza tempo e senza bivi:
fuori aria buona di meriggiare appena fresco.
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Testi e foto da:
FRAMMENTIPOETICI.SPLINDER.COM
MINIMALISMI LETTERARI E DINTORNI CONTROVENTO
(continua……
🙂 allora… quelle sono vecchie bozze, la nuova versione di “incuria” la trovi in home page su “minimalismi”, quanto a “mediterranea” la devo ancora postare, ma anch’essa ha subito notevoli modifiche nello stile…
sto lavorando su vecchie idee rivisitate nel gusto e nella forma, partendo da sperimentazioni metriche dall’endecasillabo… ma tutto ancora “in arte”.
grazie infinite, sto rielaborando d’Orchidée speziato, appena finita te la mando 😉
p.s.: “ascolto” è una dedica alla musica di un amico compositore, si chiama Marino Baldissera
ti allego dei link per ascoltare alcuni suoi lavori:
Magyar
[audio src="http://www.justclassicalguitar.com/vpmusicmedia/free/magyar.mp3" /]
Scarborough – canta il Coro Cortina
[audio src="http://www.marinobaldissera.it/res/Default/scarborough.mp3" /]
Ascolterò Baldissera. Quanto ai tuoi testi, ti mando una mail all’ indirizzo di posta elettronica, quello che hai lasciato su NI. Te la mando più tardi. Pubblicherò ancora tuoi testi, quelli più da “poesia civile” e quelli erotici.
Ciao.
SDA
ti piacerà, Baldissera intendo… 🙂
aspetto la mail, per sicurezza te la scrivo qui
castaldi@babelfault.com
allora termino quella “speziata”
ciauuu
mi fermo qui, Salvatore, grazie per tutto quello che hai fatto per me.
ti abbraccio. n.
Natàlia,
Mi hai dato un respiro in questa penosa giornata.
Ho una preferenza per…
Indovina… 🙂
veroni
Mediterranea
Frammento
e le altre hanno anche una musica di seduzione o di pena, diverse nell’emozione.
Grazie a te e a Saldan
veroni 🙂
ciao Véroni e ciao caro Salvatore,
grazie mille ma – come ho già detto – é tutto ancora in divenire…
ieri notte invece avevo voglia di evasione, di un po’ di speranza, un piccolo sogno ed ho scritto una breve fiaba, spero vi piaccia, senza pretese … è accompagnata da una magica canzone popolare inglese
la trovate qui:
http://nataliacastaldi.wordpress.com/2009/08/31/scarborough-fair/
un bacio amici. nat